Gruppo del Pesciola, Prealpi Lombarde, Lecco
Relazione afferente all'arrampicata sulla via Bella Addormentata alla Torre della Luna allo Zucco Pesciola effettuata in data 3 luglio 2016 da Toso e Fabri
Relazione afferente all'arrampicata sulla via Bella Addormentata alla Torre della Luna allo Zucco Pesciola effettuata in data 3 luglio 2016 da Toso e Fabri
E’ l’esperienza la
condizione necessaria,
la formula magica
che realizza l’equilibrio tra tutti
quei fattori
che trasformano l’arrampicata in un piacere.
[Marco Romelli su Skialper n. 104-febbraio
2016 p. 50
– articolo Goulotte che passione]
Itinerario automobilistico: Da Barzio (vedi ubicazione alla fine di questo post) si raggiunge, in pochi minuti, il piazzale della funivia che conduce ai piani di Bobbio. Il costo del biglietto di andata e ritorno della funivia (alla data di questa relazione) è di 12 Euro. Il costo giornaliero del parcheggio è di 3 euro. Scesi dalla funivia si seguono le numerose indicazioni per il Rifugio Lecco (1777 m.s.l.m.) risalendo le piste e raggiungendolo in 15-20 minuti dall'uscita della funivia;
Avvicinamento: Dal Rifugio Lecco (1777 m.s.l.m.) seguire le indicazioni per il sentiero degli stradini (Piani di Artavaggio, Rifugio Nicola). In pratica di deve andare in direzione Sud percorrendo il sentiero che conduce all'evidente sella (indicata anche nella prima foto sottostante). Raggiunta la sella (10 minuti dal Rifugio) si prosegue sul comodo sentiero a mezza costa (denominato Sentiero degli Stradini) per una ventina di minuti. Quando si incontra l'attacco della via Ferrata del Pesciola (attenzione: l'attacco è indicato da un cartello giallo posto alla base di un torrione che si troverà proprio alle nostre spalle) si deve proseguire sul sentiero fino ad incontrare il primo canalone detritico che scende dal Pesciola. Risalire il canalone per un centinaio di metri circa. L'attacco si trova sulla sinistra del canale su una placca alla cui base c'è sia la scritta "Bella Addormentata", sia un ometto (30-40 minuti dal Rifugio Lecco);
Avvicinamento: Dal Rifugio Lecco (1777 m.s.l.m.) seguire le indicazioni per il sentiero degli stradini (Piani di Artavaggio, Rifugio Nicola). In pratica di deve andare in direzione Sud percorrendo il sentiero che conduce all'evidente sella (indicata anche nella prima foto sottostante). Raggiunta la sella (10 minuti dal Rifugio) si prosegue sul comodo sentiero a mezza costa (denominato Sentiero degli Stradini) per una ventina di minuti. Quando si incontra l'attacco della via Ferrata del Pesciola (attenzione: l'attacco è indicato da un cartello giallo posto alla base di un torrione che si troverà proprio alle nostre spalle) si deve proseguire sul sentiero fino ad incontrare il primo canalone detritico che scende dal Pesciola. Risalire il canalone per un centinaio di metri circa. L'attacco si trova sulla sinistra del canale su una placca alla cui base c'è sia la scritta "Bella Addormentata", sia un ometto (30-40 minuti dal Rifugio Lecco);
Dal rifugio Lecco di seguono le indicazioni per il Sentiero degli Stradini |
La Torre della Luna, il pallino indica l'attacco della via "Bella Addormentata" |
Dislivello di avvicinamento: 150 m. circa dall'arrivo della funivia;
Tempistica di avvicinamento: 1 ora circa dall'arrivo della funivia;
Lunghezze: 5;
Dislivello in arrampicata: 150 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 1650 m.s.l.m. circa dall'arrivo della funivia ai Piani di Bobbio;
Quota di partenza (arrampicata): 1850 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2000 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: V+;
Soste: Spit uniti da cordino;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;
Tempo di arrampicata: 2 ore;
Discesa: Tre calate in corda doppia;
Attacco: L'attacco si trova sulla sinistra del canalone di risalita, su una placca alla base della Torre della Luna (struttura rocciosa non particolarmente evidente), su cui c'è la scritta "Bella Addormentata" e un ometto poco distante;
L'attacco della via "Bella Addormentata" |
Relazione:
Primo Tiro (V, 25 m.): Si sale l'evidente placca su cui spicca la scritta "Bella Addormentata" (V), presenza di un chiodo, poi interruzione di continuità per riprendere con roccia verticale più lavorata (IV+), presenza di chiodi e possibilità di integrare. Proseguire in verticale fino alla sosta (S1, due spit uniti da cordino, senza anello di calata);
Secondo Tiro (III, 20 m.): Dalla sosta andare a destra (faccia a monte) e affrontare il successivo camino (III), al termine del quale ci si trova su un ampio terrazzo erboso. Percorrerlo in direzione della successiva placca rocciosa, con direzione destrorsa, fino all'evidente sosta (S2, due spit uniti da cordino con anello di calata);
Terzo Tiro (V+, 25 m.): Affrontare l'evidente placca tecnica posta alla destra della sosta su cui spicca uno spit (V+). Proseguire oltre l'evidente spaccatura orizzontale arrampicando sempre su belle tacche. Poi, breve soluzione di continuità su cengia erbosa prima di affrontare il successivo diedro-camino (IV+), fino alla sosta (S3, due spit uniti da cordino con anello di calata);
Quarto Tiro (V+, 25 m.): Risalire lo spigolo in verticale sopra la sosta (IV), poi affrontare il successivo diedro tecnico su placca lavorata (V+, presenza di spit e possibilità di integrare). L'uscita dal diedro richiede un movimento atletico su roccia leggermente aggettante (V+, sprotetto ma integrabile). Poi per facili rocce (IV) fino in sosta (S4, due spit uniti da cordone con anello di calata);
Quinto Tiro (V+, 25 m.): Affrontare l'evidente placca tecnica lavorata e fessurata che sovrasta la sosta (V+, presenza di chiodi). Uscita aggettante ma ammanigliata poi per facili rocce e cengia erbosa fino alla sosta (S5, due spit uniti da cordino con maglia rapida lasciata da noi);
Discesa: Per evitare che la corda si incastri conviene fare le seguenti calate:
Da S5 a S4;
Da S4 a S3;
Da S3 a S2;
Da S2 a terra lungo il canale di destra (faccia a monte);
Considerazioni finali: Via piacevole, di media difficoltà, che, nonostante la discontinuità, sa offrire una bella arrampicata. La chiodatura è buona (pur non essendo di tipo sportivo, ecco perché ho usato la gradazione UIIA) ed è abbastanza agevole l'utilizzo di protezioni veloci.
Riferimenti Bibliografici:
Sagome dolomitiche sul versante meridionale del Pesciola |
Secondo Tiro (III, 20 m.): Dalla sosta andare a destra (faccia a monte) e affrontare il successivo camino (III), al termine del quale ci si trova su un ampio terrazzo erboso. Percorrerlo in direzione della successiva placca rocciosa, con direzione destrorsa, fino all'evidente sosta (S2, due spit uniti da cordino con anello di calata);
La partenza della seconda lunghezza |
Il canale del secondo tiro |
La S2 |
Si noti la placca tecnica della terza lunghezza sopra la S2 |
Il diedro-canale della seconda parte della terza lunghezza |
La prima parte del quarto tiro |
Il bel diedro del quarto tiro |
L'ultimo problema: la placca lavorata e fessurata di V+ della quinta lunghezza |
Da S5 a S4;
Da S4 a S3;
Da S3 a S2;
Da S2 a terra lungo il canale di destra (faccia a monte);
Considerazioni finali: Via piacevole, di media difficoltà, che, nonostante la discontinuità, sa offrire una bella arrampicata. La chiodatura è buona (pur non essendo di tipo sportivo, ecco perché ho usato la gradazione UIIA) ed è abbastanza agevole l'utilizzo di protezioni veloci.
Testi: P. Buzzoni, E. Pesci, Lario Rock pareti, Versante Sud (2011), p. 271
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