Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


sabato 7 giugno 2014

Cresta GG OSA al Monte Moregallo

Prealpi Lombarde, Gruppo Triangolo Lariano, Valmadrera (LC), Lombardia

Relazione attinente alla scalata sulla Cresta G.G. OSA al Monte Moregallo effettuata il 12 gennaio 2013 da Toso e B.C. + Corrado e Romina;

ripetuta in free-solo il 4 maggio 2014;


http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2014/06/Cresta-Osa.pdf


Noi alpinisti abbiamo un ego ipertrofico
[Toso, liberamente tratto da
NO WAY DOWN
Graham Bowley
Mondatori Milano 2011]


La Cresta GG Osa al Moregallo si staglia contro il cielo
sulla destra della foto
Itinerario automobilistico: Dalla chiesa di Valmadrera (vedi ubicazione alla fine di questo post) si prosegue prendendo Via Sant'Antonio poi via Preguda e infine si arriva (girando la seconda a sx) in via Grigna, al termine della quale si posteggia; 
Avvicinamento: Da via Grigna si prosegue a piedi in direzione di S. Tomaso. Si sale per il sentiero che serpeggia tra muri a secco, case e boschi. Dopo pochi minuti si arriva ad una carrareccia sterrata, si prosegue fino a quando diventa asfaltata e subito a destra si può notare un cartello con scritto "Stanga mobile", quindi risalire il sentiero che costeggia a destra un muricciolo recintato con una rete. Si prosegue seguendo le indicazioni per "Moregallo" e "Sambrosera". Nel volgere di una mezz'ora si arriva nei pressi della Fonte Sambrosera (716 m.s.l.m.). Da qui si prosegue seguendo le indicazioni per Cresta Osa e Moregallo. Nel volgere di una ventina di minuti si arriva nei pressi di un cartello che indica a sx la Cresta Osa. Si segue la traccia per 5 minuti fino ad arrivare all'attacco dello spigolo. Complessivamente si consideri 1 ora dal parcheggio all'attacco della via.
Dislivello di avvicinamento: 600 m. circa;
Lunghezze: 7;
Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 250 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 850 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 1000 m.s.l.m. alla fine della via; 1276 m.s.l.m. vetta del Moregallo;
Difficoltà: IV°;
Soste: Tutte da attrezzare;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: Dopo il camino (che rappresenta il passo chiave dell'intera cresta) si può percorrere una traccia di sentiero che costeggia i saltini di roccia; 
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica con friends, nuts, cordini e tutto il necessario per usare protezioni veloci ed attrezzare le soste. Inutili chiodi e martello;
Tempo di arrampicata: Noi abbiamo iniziato la via alle 11.00 e alle 13.00 avevamo finito, quindi 2 ore. Quando l'ho fatta in free solo c'ho impiegato meno di mezz'ora;
Discesa: Dapprima per tracce di sentiero e poi per il comodo sentiero che dalla Bocchetta Sambrosera conduce al sentiero di avvicinamento;
Attacco: Dal cartello indicante Cresta GG Osa, si segue una traccia di sentiero che in pochi minuti porta all'attacco della via rappresentato da un evidente sperone roccioso. Difficile sbagliare;

Lo sperone roccioso ove inizia la Cresta OSA
Relazione:
Primo Tiro (III+, 30 m.): Si risale il facile ed appigliato spigolo roccioso composto da roccia solida. Verso la sommità dello spigolo si deve fare un passo in traverso esposto, da proteggere, che può risultare un po' impegnativo. Si sosta su uno dei numerosi spuntoni che s'incontrano in cima allo sperone. Nessun chiodo ma abbondanti possibilità di integrare.

Alpinisti sulla prima lunghezza

La prima lunghezza vista dall'alto

Secondo Tiro (II°, 15 m.): E' fondamentalmente un tiro di raccordo tra la prima e la terza lunghezza. Si sconsiglia di accorpare questo tiro al primo per evitare fastidiosi attriti. Dalla sosta si prosegue in orizzontale vincendo le facili guglie che s'incotrano e poi imboccando il sentierino erboso che conduce alla successiva placchetta. Nessuna difficoltà. Nessun chiodo.

La seconda lunghezza vista dalla seconda sosta (da attrezzare9


Terzo Tiro (III°, 40 m.): Si risale la facile e lavorata placca che s'erge davanti seguendo un percorso logico. Abbondanti possibilità di protezione. Si sosta quando si arriva nei pressi di una successiva paretina più verticale alla cui sommità si vede un cavo metallico.

L'inizio della terza lunghezza
La B.C. alla fine della terza lunghezza


Quarto Tiro (III°+, 30 m.): Si affronta la facile paretina puntando in direzione del cavo metallico. Una volta che si è rinviato al cavo metallico (chiodo) si affronta il passaggio in traverso esposto sulla sinistra. Oltre ad esserci abbondanti possibilità di integrare, la roccia presenta numerosi appigli e appoggi. Dicono che questo sia il passaggio chiave della via; ritengo che sia più facile di quello fatto al termine del primo tiro, forse è solo un po' più esposto. Riportatisi sul filo di cresta, il pecorso prosegue logico per evidenti saliscendi rocciosi, fino ad arrivare ad ancorarsi in sosta su due anelli cementati posti proprio sulla destra sotto ad un largo camino. Attenzione agli attriti che si creano nel facile percorso di cresta.

Il quarto tiro
La quarta lunghezza vista dall'alto

Quinto Tiro (IV°, 30 m.): Le relazioni dicono che si deve progerdire arrampicando dentro il camino. I passaggi sono sul IV°, resi un po' insidiosi dal fatto che le rocce, dentro al camino, sono piuttosto unte. Ad ogni modo si riesce a trovare abbondanti possibilità di utilizzare protezioni veloci. C'è anche, dentro al camino, un sasso incastrato che può fungere da supporto pe un cordino. Arrivati in cima al camino (e quindi alla placca) si procede per facili roccette fino a fare una sosta nel punto che si ritiene più opportuno. Su questo tiro mi sono chiesto perchè andare ad incastrarsi, arrampicando dentro il camino, invece di risalire la bella placca alla destra dello stesso. Credo che sia una soluzione valida da provare.


La B.C. nel camino
Il camino che caratterizza la quinta lunghezza

Sesto Tiro (II°, 50 m.): Si risale gli ultimi sbalzi rocciosi che tendono ad alternarsi sempre più a tracce di sentiero. Si sosta quando la corda sta per finire nel posto che si ritiene più opportuno.

Un tratto del sesto tiro. Oramai la via è finita

Settimo Tiro (In conserva): Abbiamo proceduto in conserva per circa 70 metri seguendo le tracce di sentiero. Abbiamo messo protezioni veloci nei rari spuntoni rocciosi fino a quando siamo arrivati ad un'evidente sella.

Corrado e B.C. alla fine della via

Discesa:
Da qui c'era la possibilità di fare altri due tiri per arrvare in vetta al Moregallo. Però, dato che la successiva arrampicata avveniva su roccia insatbile e pericolosa e che il tempo volgeva al peggio, abbiamo optato per scendere.
Dalla sella si segue la traccia di sentiero che, andando a destra verso il basso, conduce in 10 minuti al sentiero numero 6 che, anch'esso a destra e verso il basso, riconduce alla fonte Sambrosera in 20 minuti.

Il Sass di Culon, che s'incontra salendo sul sentiero


Considerazioni finali: Via facile e molto didattica ideale per chi è alle prime armi e vuole iniziare a cimentarsi con le protezioni veloci e con l'assenza di soste. Il fatto che sia piuttosto discontinua, tutto sommato, non è un grosso problema... 



Riferimenti Bibliografici:
Cartografia: Brianza, Triangolo Lariano, carta dei sentieri e Rifugi, 1:25.000, Edizioni Multigraphic (FI), 2002; 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.