Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


sabato 10 maggio 2014

Pizzo Scalino (3323 m.s.l.m.) - Ski Alp

Valmalenco, Valtellina, Alpi Retiche, Sondrio, Lombardia

Relazione attinente alla gita di scialpinismo al Pizzo Scalino effettuata in data 14 marzo 2014 da:

Toso, Luca, Davide e Andrea


http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2014/04/Pizzo-Scalino.pdf


Se avessi i mantelli ricamati del cielo,
quei mantelli intessuti d’oro e d’argento,
i mantelli blu, chiari e scuri
della notte e della luce e della mezza luce,
stenderei quei mantelli ai tuoi piedi:
ma sono povero, e non possiedo altro che sogni;
e i miei sogni ho steso ai tuoi piedi;
cammina con passo leggero perchè è sui miei sogni
                                                                      [che cammini.

[William Butler Yates, Egli desidera il tessuto del cielo, tratto da, 

Graham BowleyNo way down,Mondadori, Milano 2011, p.249]


   


Località di Partenza: Alcuni metri prima della diga di Campo Moro, nei pressi di una stradina innevata che conduce a Località Campascio, presenza di cartelli indicatori "Rifugio Ca' Runcasch" e "Agriturismo il Cornetto" (1950 m.s.l.m.);
Località di Arrivo: Vetta Pizzo Scalino (3323 m.s.l.m.);
Dislivello: 1350 m. circa;
Tempistica: Noi abbiamo iniziato alle 08.10 ed eravamo in vetta alle 12.40;
Difficoltà: BS;
Esposizione: Ovest-Nord/Ovest;
Materiale: Oltre alla normale dotazione scialpinistica portare piccozza (sufficiente una) e ramponi;
Punti di Appoggio: Rifugio Ca' Runcasch (2170 m.s.l.m.);
Percorso Automobilistico: Da Lanzada (Vedi ubicazione al termine di questo post) seguire le indicazioni per la Diga di Campo Moro. Si tratta di percorrere una lunga strada asfaltata, stretta, piena di tornanti e con qualche galleria, per diversi chilometri (Solitamente la strada richiede almeno l'utilizzo di gomme da neve.) Arrivati nei pressi della diga (alcune decine di metri prima) si nota una sterrata (innevata) e alcuni cartelli indicatori per Ca' Runcasch e Agriturismo il Cornetto. Parcheggiare e seguire la stradina;
Discesa: Avviene lungo lo stesso itinerario di salita;




Riferimenti tempistico-altimetrici:

08.10      partenza         1950 m.s.l.m.

09.00                             2245 m.s.l.m.                 + 6 m/min
10.00                             2550  m.s.l.m.                + 5 m/min
11.00                             2900  m.s.l.m.                + 6 m/min
12.00                             3215  m.s.l.m.                + 5 m/min
12.40     vetta                3323 m.s.l.m.




Relazione: Si segue il tracciato della stradina che nel volgere di alcuni tornanti e di una decina di minuti conduce nei pressi di alcune belle baite (Alpe Campascio 2078 m.s.l.m.). 


La gita inizia all'altezza della strada che conduce al Rifugio Cà Rucasch



Si prosegue ancora sulla strada e nel volgere di altri 10 minuti si arriva nei pressi del Rifugio Ca' Runcasch. Da qui si vede chiaramente la parete Nord del Pizzo scalino.


Le baite dell'Alpe Campascio (2078 m.s.l.m.)
Il Rifugio Cà Rucasch (2170 m.s.l.m.)

Noi proseguiamo sull'ampia piana glaciale che si schiude proprio ai piedi del Pizzo percorrendo una blanda salita. Puntiamo allo spallone che sorge proprio alla sinistra della parete dello Scalino.


L'ampia piana glaciale ai piedi del Pizzo Scalino
Ci si dirige verso l'evidente spalla che sorge alla sinistra del Pizzo

Risaliremo questa spalla innevata cercando di affrontarla per la sua pendenza più blanda (quindi tenersi piuttosto a sinistra).


Il Pizzo Scalino ripreso dalla spalla
Luca sulla spalla

Vinta la spalla, la pendenza si abbatte e ci si ritrova al cospetto del versante occidentale del Pizzo Scalino. Qui dovremo proseguire ancora su falsopiano  con percorso piuttosto logico sempre puntando in direzione Est.


Al cospetto del versante occidentale dello Scalino


Il percorso è piuttosto logico e la pendenza blanda
Ci ritroveremo ad affrontare un altro strappo piuttosto ripido che richiederà qualche pertichetta.


Il secondo strappo ripido 


Al termine di questo seconda pendenza ripida ci ritroviamo, ancora una volta, in un falsopiano ampio e facile. Il Pizzo Scalino alla nostra destra inizia a mostrare quello che è il percorso di salita.


S'inizia a delineare quello che sarà il percorso che conduce in vetta




Si punta alla cresta nevosa che sorge proprio davanti a noi tra il Pizzo Scalino e il Cornetto. Quest'ultima cima si distingue chiaramente davanti a noi, proprio a Nord rispetto allo Scalino.
In rosso il percorso che abbiamo fatto noi (da farsi solo in caso
di neve sicura), in blu il percorso da farsi con neve pericolosa


Il colle è sempre più vicino
Il percorso è logico. Si risale puntando alla cresta tra Scalino e Cornetto. La pendenza aumenta mano a mano che ci si avvicina al colle.


Meringhe in cresta


Giunti al colle, si tolgono gli sci, si calzano i ramponi e si prosegue in direzione Sud, sull'evidente cresta che, in poco meno di 30 minuti, conduce in vetta.


L'inizio del percorso in cresta


La cresta non oppone particolari problematiche tecniche e non è neppure particolarmente esposta.






Discesa: Dalla vetta, si ripercorre con i ramponi e con la picca la cresta fino al colle ove si sono lasciati gli sci e poi ci si tuffa nell'itinerario percorso in salita.




Considerazioni finali: La scialpinistica al Pizzo Scalino la considero una mezza impresa. E' vero che è una classica della zona, ma direi che è una "classica avanzata". Richiede un discreto allenamento, sia per il dislivello (1350 m., di tutto rispetto) sia per lo sviluppo (sono circa 7 km.) A ciò si aggiunga la necessità di portare nello zaino, per tutta la salita, picca e ramponi e di usarli sulla cresta finale che conduce in cima.
Intendiamoci, nulla di trascendentale, ma è una gita tutt'altro che banale, che va affrontata con una buona preparazione fisica e un minimo di esperienza alpinistica. La sconsiglierei assolutamente come prima uscita scialpinistica, come invece hanno fatto alcuni miei amici, anche se loro, da vere "iene di montagna" sono giunti fino all'attacco della cresta.




Bibliografia:

Testi: G. Miotti, G. Selvetti, 282 itinerari di scialpinismo fra alto Lario ed Engadina, Guide dalle Guide, 1998 (Sondrio), pp. 119, 120





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